Principato di Lucca e Piombino – Progetto del 2 Soldi

Il nostro Studio è entrato di recente in possesso di una moneta di grande rarità, esitata all’ultima asta MDC (Monaco) E-Auction 5 del 04/03/2023 al lotto n°878 e precedentemente apparsa nell’ asta 77 della ditta Sincona (Svizzera) del 18/05/2022 al lotto n° 2630.

Si tratta di un progetto per un 2 Soldi emesso sotto il Principato di Lucca e Piombino, regnanti Elisa Bonaparte e Felice Baciocchi.

La moneta pesa 5,43 grammi, ha un diametro che oscilla tra un minimo di 22,3 ed un massimo di 22,8 mm. Lo spessore è di 1,5mm. È stata ottenuta utilizzando al D/ il conio del Franco in uso nel Principato di Lucca e Piombino, al R/ invece si è utilizzato il conio del 2 Soldi, con data 1804, in uso nel Regno di Etruria.

Descrivendola:

D/           Legenda (dal basso a sinistra): FELICE ED ELISA PP DI LUCCA E PIOMBINO.

Busti accollati a destra

R/           Legenda (dal basso a sinistra): UN DECIMO DI LIRA.

Nel campo: 2 // SOLDI

In basso: 1804

C/           Liscio, tracce di segni obliqui (non si capisce se riferiti ad una godronatura con impronta stanca o ad una malformazione del tondello stesso)

Questo progetto non viene censito nella letteratura consultata (Pagani, Gigante, MIR, Montenegro, Bellesia, Massagli) e nemmeno il Gen. Domenico Luppino, nella sua pregevole opera sulle prove e progetti degli stati napoleonici (ed. Montenegro) lo riporta.

Il Principato di Lucca e Piombino nasce per volere di Napoleone nel 1805 dall’annessione del Principato di Piombino a quella che era ormai la defunta Repubblica di Lucca (invasa nel 1799 e retta a momenti alterni da generali francesi ed austriaci) e donato alla sorella Elisa Bonaparte maritata con Felice Baciocchi. Il principato fu caratterizzato da una gestione, da parte di Elisa, molto forte e non di rado in contrasto con le direttive del fratello da Parigi. Ne è riprova anche una certa ritrosia nell’adottare il sistema metrico decimale e la monetazione, omologata in tutto l’impero, basata sul modello del Franco Francese. Nel 1809 Elisa venne eletta Granduchessa di Toscana a governare anche l’effimera riunione dei dipartimenti che costituivano il precedente Regno d’Etruria.

In termini propriamente numismatici, tutta la monetazione del Principato di Lucca e Piombino venne prodotta dalla zecca di Firenze a partire dal 1810 sebbene tutte le monete siano retrodatate al 1805, 1806, 1807, 1808; e si costituiva di 4 tagli derivanti dal sistema in uso nell’impero: 5 Franchi (Argento 900/1000, gr. 25,00), 1 Franco (Argento 900/1000, gr. 5,00), 5 Centesimi (Rame 1000/1000, gr. 10), 3 Centesimi (Rame 1000/1000, gr. 6).

Il Luppino, nell’opera sopra citata, riporta il Progetto di una moneta da 1 Lira (il cui rovescio sarà utilizzato nelle emissioni Ducali del 1834/1837/1838) e di 1 centesimo (Esitata da InAsta nell’ asta n°87, lotto 350, del 15/05/2020; unico esemplare conosciuto) entrambe non emesse.

Progetto della Lira
Progetto della Lira

Sicuramente il progetto del 2 Soldi si inserisce in un contesto, quello Lucchese, dove si sentiva fortemente la necessità di individuare una moneta che potesse incontrare il favore della popolazione. A Lucca, infatti, per secoli il sistema monetario era basato sul Bolognino che aveva il valore appunto di 2 Soldi ed era moneta comunissima negli scambi quotidiani cittadini, giacché se ne promosse l’emissione nel 1717 e poi nel 1790 (verrà ripresa nuovamente nel 1835 sotto il Ducato di Lucca, regnante Carlo Ludovico Di Borbone), insieme al soldo e al quattrino. Inoltre, nel passaggio dal sistema Lira/Soldo/Denaro, il Bolognino rappresenta uno squisito trait d’union tra i due sistemi, in quanto rappresentava la decima parte di una Lira da una parte e la decima parte di un Franco dall’altra.

L’esemplare in esame presenta la curiosità di presentarsi “circolato” e la consunzione sui rilievi maggiori ci permette di determinare che la moneta non è in rame, ma in stagno bronzato in quanto nelle parti consumate il metallo si presenta brillante e di colore argenteo. Inoltre, per un curioso particolare dovuto ad un eventuale microscopia rottura del conio del D/, più precisamente nella parte terminale della “U” di LUCCA alla legenda, possiamo determinare che è stato usato il conio del Franco con data 1807 perché lo stesso difetto si riscontra su esemplari di quella data.

Lo stesso conio del D/ è stato utilizzato per il progetto della Lira riportato dal Luppino.

Particolare del 2 Soldi 1814

 

Particolare del Franco 1807
Particolare del Franco 1807
Tracce di segni obliqui

Alcuni dubbi emergevano in un primo momento sul R/ in quanto in corrispondenza della perlinatura esterna troviamo un cerchio che non ritroviamo in quasi nessun esemplare del 2 Soldi 1804 ad eccezione di un esemplare in altissima conservazione esitato da Nomisma nella sua E-live 25 al lotto 133 del 27/11/2021) in cui questo cerchio appare assai evidente.

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